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sabato 20 dicembre 2014

Storia del pittore Calogero Drago

di Pietro Simone Canale

Calogero Drago nasce a Casteldaccia l'8 dicembre 1900.
«Sin da bambino manifesta l'attitudine al disegno ed alla manipolazione di materiali con cui realizza giochi, piccole sculture e soprattutto disegni su ogni tipo di supporto che trova a disposizione. Da ragazzino viene a contatto con lo scultore casteldaccese Pietro Piraino, che, incuriosito dalla vivacità artistica di Calogero, lo porta con sé a Roma per due lunghi periodi (circa 4 anni). A Roma Calogero viene a contatto con l'ambiente artistico di via Margutta, dove Piraino ha il suo studio/laboratorio. Non vi è dubbio che queste esperienze romane segnano profondamente Calogero che da quell'osservatorio privilegiato può coltivare al meglio le sue doti figurative. Non conosciamo bene i motivi per cui non abbia potuto continuare a seguire lo scultore Piraino, o comunque intraprendere un percorso di studi che lo avrebbe portato sicuramente a raggiungere eccellenti risultati, fatto sta che, rientrato a Casteldaccia, dopo un breve periodo nell'Arma dei Carabinieri, mette su famiglia e lavora presso un'azienda agricola.

Ciò non gli impedisce comunque di continuare a coltivare la sua grande passione per le arti figurative e per la pittura in particolare. Infatti, nonostante la fatica quotidiana del lavoro, nel tempo libero si dedica alla sperimentazione di varie tecniche pittoriche (tela, vetro, legno, carta) ininterrottamente per il resto della sua vita. Continua anche a frequentare lo studio dello scultore Piraino, che nel frattempo si è ritirato a Casteldaccia, dove lo assiste nei vari processi di lavorazione e movimentazione di calchi e sculture».[1] Calogero Drago si spegne a Casteldaccia il 17 marzo del 1983.

«Non è possibile quantificare la produzione pittorica di Calogero Drago, perché egli aveva l'abitudine di realizzare le sue opere su qualsiasi tipo di supporto, che poi puntualmente regalava ad amici e conoscenti. Quello che oggi rimane dei quadri realizzati da Calogero Drago si deve alla paziente e non sempre facile ricerca del figlio Giuseppe, che è riuscito a»[2] creare una collezione con una parte delle opere di Calogero Drago.

«Lo scopo è quello di valorizzare e far conoscere l'opera di un uomo continuando a coltivare il suo amore per l'arte in ogni sua forma. [Il valore dei suoi quadri] sta nello sguardo disincantato del suo autore, nella semplicità del tratto, nell'ingenuo ed allo stesso tempo ammiccante stupore per ciò che lo circonda».[3]

Dal 20 al 28 dicembre 2014, sarà possibile visitare la mostra dal titolo Cose sconosciute colori luoghi e cose nella pittura di Calogero Drago presso la Torre Duca di Salaparuta di Casteldaccia, piazza Madrice. All'inaugurazione, ore 17 del 20 dicembre 2014, interverranno Ignazio E. Buttitta (professore straordinario di Storia delle tradizioni popolari dell'Università degli studi di Palermo) e Sergio Bonazinga (professore associato di Etnomusicologia dell'Università degli studi di Palermo).

La mostra è stata organizzata da Arterapia - Associazione di Solidarietà Familiare e di Utilità Sociale onlus Casteldaccia, con il patrocinio dell'Assemblea Regionale Siciliana, con il patrocinio dell'Assessorato alle Attività produttive, Turismo e Spettacolo, Legalità e Trasparenza, Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Casteldaccia. In collaborazione con l'Officia di Studi Medievali, l'Associazione Disabili di San Cataldo, e Keramosfea.














[1] Le notizie biografiche su Calogero Drago sono tratte dalla scheda realizzata dall'architetto Giovanni Canale presidente di Arterapia - Associazione di Solidarietà Familiare e di Utilità Sociale onlus Casteldaccia. Ringraziamo Francesco Drago per la disponibilità e per le ulteriori informazioni che ci ha fornito.

[2] Ibid.

[3] Ibid.

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