Cartoline dal
fronte
Cartolina n. 1 – Cattedrale di Tripoli (senza data – probabilmente autunno 1939)
Bacio la destra ai miei genitori e a tua madre bacio a mia sorella e figli saluto a tuo fratello saluto ai zii e cugini e a quelli che dimandano da me saluto a compare Salvatore e a nostra commare Vincenzina e saluto la sua famiglia di nuovo ti abbraccio al mio cuore e pure ai nostri cari figli particolare a Giuseppina e sono tuo affettuoso sposo che ti penso sempre Minneci Giuseppe Addio buone cose e coraggio sempre. Queste cartoline che ce scritto cattedrale vuole ch’è una chiesa già che si vede benissimo e questa chiesa e a Tripoli che io ci o passato di la vicino ma non ci o potuto entrare perché ci siamo stati pocho a Tripoli e ne anno partito per qua dove già ci trovamo perora basta addio. Giuseppina e mai dimenticarti mai di me come io a te che ti penso tutti i minuti che ti vorrei vedere con desiderio che tu te lo immagini se o desiderio.
Cartolina 1 - Cattedrale di Tripoli (recto) |
Cartolina 1 - Cattedrale di Tripoli (verso) |
Cartolina n. 2 – Fontana di Piazza Italia a Tripoli (senza data – probabilmente primavera 1940)
Carissima figlia Giuseppina ti mando questa cartolina e guarda a questi arabi che sono ammogliati stretti e fammi sapere se a questo più lungo se lo vuoi per padre che lui dice che poi ti vuole bene e ti fa vestire pure come lui sempre così coverto o fa caldo o fa freddo e te la passi buona e diventi araba. Ora basta ti bacio forte al mio cuore, tuo padre, Minneci Giuseppe. Mangia assai che ti fai grande e grossa e fatti dare i soldi di tua madre e ti compri le cose di mangiare e pure le scarpe. Cara Giuseppina nell’indirizio senza metterci più 20° Genio scrivelo per come è scritto qua che io l’altra volta che 2 volte non ò ricevuto lettere credo che fu per questo che poi restano a Tripoli e si sperdono la invece così vengono diretti qua.
Cartolina 2 - Fontana di Piazza Italia a Tripoli (recto) |
Cartolina 2 - Fontana di Piazza Italia a Tripoli (verso) |
Lettere dalla
prigionia
Lettera n. 1 – Bairagarh, Campo 9 – ala 4 (8 febbraio 1943)
Service
o Prisoners of War
Alla
preg.ma signora
Laspesa
Giuseppa fu Filippo
[…]
India 8-2-1943. Carissima moglie con la presente vengo a darti mie notizie che sto bene di salute io e Mariano lo stesso desidero a da te, dei nostri cari figli e di tutta l’intera famiglia. Intanto cara moglie, in ogni settimana sempre scrivo va, m’immagino che come ne ricevo pochissime io posta, così ne ricevi poca pure tu, ma, pasienza e coraggio, speriamo che finisse presto questa vita, sia per noi, per voialtri, e per tutti ognun di noi e di avere ancora la fortuna di abbracciarci tutti con le nostre famiglie. Cara moglie, io sono in confusione come scrivere da mio padre, a non potere ancora essere sicuro cioè avere l’esito di mia mamma, io almeno da settembre secondo come parlava una lettera, quasi che me ne ho levato di speranza, ma in tutti [modi *** *** *** una certezza sempre sta ancora una speranza] che esistessi ancora, ma ormai parlami con la propria verità che si può nascondere fino ad un certo punto, come pure dammi notizie di nostra figlia Maria della sua malattia e io non credo che a quest’ora non si ha operato, perché con questo cose, non c’è di pensarla tanto, ma è di fare ogni cosa al più presto e basta. Ora basta le lettere pensa che li leggo io ma prima li leggono altri, hai capito? Ora ti abbraccio assieme ai nostri cari figli, ai genitori, mia sorella e figli saluto a tuo fratello e famiglia saluto a parenti tutti e vicini e amici compare e commare e famiglie e sono tuto affezionatissimo sposo Minneci Giuseppe.
Preg.ma Signora – A riguardo di vostro marito, e molto pensiero, prima di tutti, poi per la vostra figlia che dietro il vostro preavviso nessun esito a avuto, e poi per la sua mamma che vede poco chiara la cosa. Per quanto sopra la prego gentilmente volere dare notizie chiare che non è il caso di nascondere, per tranquillizzare l’animo di vostro marito. Date tanti saluti alla mia famiglia, da me ogni bene – Manzella.
Name of P. O. W. Minneci Giuseppe
Rank.
Soldato No. 20037
No.
9 P. O. W. Camp.
C/o
G. P. O.
Bombay
4°
ALA
Lettera n. 1 - Bairagarh, 8 febbraio 1943 (recto) |
Lettera n. 1 - Bairagarh, 8 febbraio 1943 (verso) |
Lettera n. 2 – Bairagarh, Campo 9 – ala 4 (14 febbraio
1943)
Service o Prisoners of War
Alla signora
Laspesa
Giuseppa fu Filippo
[…]
India 14/2/1943. Cara moglie in data d’oggi mi giunse una tua lettera. Lieto nel sapervi tutti bene, al pari ti assicuro da me. A riguarda dei da te [portati] a conoscenza mi son fatto una risata specie, per il figlio della Rizza che tutti i bene suoi nella mia famiglia non anno nessun valore, anzi nello stato cui trovo come non si vergogna a fare tale raggionamenti di un fatto che nessuno lo possa descrivere positivo nel mio attuale. Qualora che la Rizza venisse ad una seconda parlata risponderai con mia autorizazione la parola NO! Per il secondo dirai che ne farò almeno scrivermi perché è carta perduta. Questo non è per disprezzo, ma bensì darle l’ultima risposta definitiva e con questo [predicendo] che non abbiamo nulla da dividere in tale riguardo [***]. Su questo riguardo mi raccomando, col vicinanzo stesso il massimo silenzio. Per il fatto di Piraino non conosco chi sia, a mia iniziativa immagino che appartenga alla famiglia che la sua ingiuria è di immiruteddi, ma non per questo non mi interessa, anzi farai riferire alla sua famiglia per mezzo di mio padre o di mio cognato o di mio zio Peppino che suo figlio non si permetta a scrivere in casa nostra. Tu ben sai che io son lontano e non posso dare la custodia, specie, in tale riguardi, a te affido la mia assenza e nel saperti regolare, sia per te, che la nostra figlia. Dirai che se sbaglia, la pagherà senza fine. A riguarda di tuo fratello, e di mio padrino Michele, non stare preoccupata per la posta, che anch’io sono privo delle sue notizie. Perciò per Piraino mi raccomando, e che lo farai capire che ne faccia al meno di insistere, la risposta per ora è no con tutti. Resto abbracciarti assieme ai nostri figli, ai genitori, a mia sorella e figli saluto a suo sposo saluto a tuo fratello e famiglia saluto ai parenti e amici tutti e vicini tanti saluti di Mariano lo stesso facciamo con la sua famiglia, credimi tuo affezionatissimo sposo Giuseppe.
Name of P. O. W. Minneci Giuseppe
Rank.
Soldato No. 20037
No.
9 P. O. W. Camp.
C/o
G. P. O.
Bombay
4°
Wing
Lettera n. 2 - Bairagarh, 14 febbraio 1943 (recto) |
Lettera n. 2 - Bairagarh, 14 febbraio 1943 (verso) |
Lettera n. 3 – Bairagarh (senza data)
[***] ti sono padre e ti vengo a dare miei consigli per trovarti bene nel tua avvenire. Prestando in te tutta la massima fiducia del tuo attuale, vengo a disporre la mia volontà. Cioè: che se tu sarai promosso dalla 5ª elementare desiderio mio è di farti continuare alle scuole, e questo non sarebbe altro che il mio più grande premio che ti potrei dare per il presente e l’avvenire e questo non è altro che dovere mio da buon padre. A ciò che io vengo a prenotarti non ti sia disgustevole, perché capisco cosa sia la persona ricca di lettura. Oggi la tua età non arriva all’altezza da poter concepire al mio sacrificio fatto a tuo bene, dato l’esperienza avuta a mio riguardo. Se tutto ti andrà bene questo presente anni ti fari scrivere alla scuola industriale e se la mia presente ti sia complicata a capirla rivolgiti al tuo insegnante che non mancherà a darti spiegazione in merito. Ti cito che le iscrizioni delle suddette scuole sono a settembre quindi sappiati regolare e questo mi raccomando alla tua mamma di come sopra indicato rivolgiti al tuo maestro di scuola per i tuoi schiarimenti.
A null’altro mi accingo a te e le tue sorelle vi mando la
mia [santa benedizione] e un forte abbraccio di cuore alla mamma, bacio ai
nonni, bacio ai parenti saluto agli amici e vicini credimi tuo affezionatissimo
padre Minneci Giuseppe. Io sto bene spero tutti voi.
Carissima Signora – Appoggiando ai desideri di vostro marito, anche da parte mia o dato dei consigli per il bene di vostro figlio, non pensate all’interesse che possa portare, ma pensate solo, che, è una dote che date a vostro figlio, che ve lo possa restituire un domane che lui abbia una professione in possesso. Non abbiate da pensare a nulla, solo vi dico che avete un marito degno di voi, e che non pensa altro cha tutti voi nel benessere di tutti. Solo vi dico di parlare a mia sorella Angela per mio riguardo per confermare la mia discussione. Con la certezza che vostro marito sia accontentato nel suo desiderio «Vi saluto» Manzella.
Lettera n. 3 - Bairagarh, s. d. (recto) |
Lettera n. 3 - Bairagarh, s. d. (verso) |
Complimenti a Piero Canale, per il suo impegno in questa approfondita ed interessante ricerca su mio nonno e suo bisnonno. Conoscere alcuni particolari sugli ultimi anni trascorsi in vita, dal nostro antenato, era una cosa a cui tenevamo tantissimo. Spesso con le mie care zie, Maria e Giuseppa ne parlavamo. Piero con la sua pubblicazione ha reso questo possibile, portando a conoscenza delle nuove generazioni, un pezzo di storia casteldaccese. Come mio nonno, tanti altri giovani, sono partiti “chiamati alle armi” . Purtroppo, alcuni di loro non sono più tornati a riabbracciare i loro cari.
RispondiEliminaGrazie Piero
Ringrazio di cuore il professore Pietro Canale, per avere pubblicato questa sua documentata ricerca su mio nonno. È giusto, far conoscere alla comunità casteldaccese, i nostri patrioti partiti In guerra e mai ritornati a riabbracciare i loro cari.
RispondiEliminaSapevo già di questo suo impegno, peraltro incentivato dal fatto che è anche il nonno di sua madre (mia carissima cugina) e suo bisnonno.
Grazie ancora Pietro
Un affettuosissimo ringraziamento, da parte mia, al professore Pietro Canale per l’impegno volto nella ricerca e nella documentazione sulla vita e soprattutto sugli anni, trascorsi da mio nonno, prigioniero di guerra, lontano dagli affetti familiari.
RispondiEliminaIl suo ricordo è stato mantenuto, sempre vivo, da mio padre Pietro e dalle mie zie Maria e Giuseppa.
Io e le mie cugine, Bina e Maria Pina siamo cresciuti in una familiarità dove spesso si parlava di nonno Peppino.
L’autore di questa bellissima ricerca storica, non semplice ne facile, professore Pietro Canale, è pronipote figlio di mia cugina Maria Pina.
Grazie ancora Pietro
Cavaliere O.M.R.I. Giuseppe Minneci