venerdì 26 settembre 2014

«Casteldaccia nella storia della Sicilia» di mons. Rocco Russo (1961) - Il testo integrale

di Pietro Simone Canale

Rocco Russo, Casteldaccia nella storia della Sicilia. Memorie di ieri, Palermo, Edizioni Arti Grafiche Battaglia, 1961, 295 pp., ill. [*]

«Si superano, in breve volgere d'ore, distanze immense, si bruciano, in una sola giornata, esperienze ed attività che abbisognavano di anni. Difficilmente ci si trova, fermi, nel raccoglimento della ricerca e dello studio, nella riflessione su ciò che è stato e che spesso in tanta parte è presente tra noi, anche se non ce ne accorgiamo specie quando, a prima vista, può non sembrare utile ad agevolarci nella nostra ansia di procedere, di andare.
E non ci accorgiamo di trascurare una ricchezza: quella del nostro passato, del nostro passato non di singoli, ma di comunità, del nostro passato sociale, di ciò da cui proveniamo e in cui siamo inseriti, di ciò che tante volte spiega il presente e può gettare fasci di vivida luce sull'avvenire.
Una ricchezza, perduta, dunque, o comunque trascurata quella della storia: la storia della nostra comunità, della nostra piccola comunità, cui ci sentiamo o diciamo di essere distaccati, che comunque, spesso, preferiamo sfuggire bruciati dal vorticoso e sovraccarico volgere del giorno che passa.
Eppure, proprio lo sforzo di riallacciarsi al passato, di sentirsi continuazione ideale di esso, pur nelle forme e nei modi nuovi e necessari, potrebbe costruire, specie per i giovani, uno degli antidoti più efficaci al loro sentirsi 'rovesciati nel mondo', secondo l'espressione di un filosofo esistenzialista, a loro smarrirsi in pensieri di inutilità della vita, a loro cercare una strada che senza estraniarli da sé li renda tutti se stessi». Con queste parole Mario Fasino, Assessore regionale all'Industria, commercio e demanio, introduceva il libro di Rocco Russo, Casteldaccia nella storia della Sicilia.[1]