di Pietro Simone Canale
L’identità di un luogo si stabilisce prima di tutto col nome. Dare un nome a un oggetto, a una persona, a un concetto o a un luogo significa dare essenza e esistenza. Casteldaccia, località a 15 km da Palermo con 11.000 abitanti circa, ha un’identità chiara e precisa? Sembrerebbe di sì, soprattutto quando bisogna distinguersi dalle realtà viciniori (Casteldaccia e non Altavilla Milicia, Casteldaccia e non Bagheria ad esempio). È bene, per questo motivo, interrogarsi sul nome Casteldaccia, sull’etimologia e sulle ipotesi del suo significato.
È idea comune tra i Casteldaccesi, anche a causa delle sparute, fuorvianti e poco accurate ricerche sulla storia del paese, che il nome sia composto dalla parola accia, ossia «sedano» in siciliano. Tuttavia, la faccenda è ben più complessa e articolata ed è certo che il sedano non c’entri un cavolo! Tralasciando per un attimo la questione “ortofrutticola”, è bene iniziare col dire che il paese ha due nomi: il primo, in lingua italiana, è Casteldaccia, dal primigenio Castel dell'Accia; il secondo, in lingua siciliana, è Castiddazzu. I due toponimi, sebbene siano usati senza alcuna distinzione a seconda che si parli in italiano o in dialetto, hanno due significati e due origini differenti e non collegati tra loro.