venerdì 15 maggio 2020

Antonino Casubolo, l'anarchico che trascorse i suoi ultimi giorni a Casteldaccia

La vita di Antonino Casubolo è riportata sul Dizionario biografico online degli anarchici italiani

Antonino Casubolo nasce a Favignana (TP) l’11 agosto 1878 da Leonardo e Maria Carriglio, marinaio. Sotto l’influsso dell'anarchico trapanese Alberto Giannitrapani, aderisce giovanissimo all'idea libertaria. A vent'anni o poco più emigra in cerca di lavoro negli Stati Uniti, stabilendosi inizialmente a Paterson per trasferirsi successivamente a New Orleans e quindi a Saint Louis. Nel 1903 Casubolo manifesta la sua appartenenza “alla setta anarchica” con una serie di corrispondenze, concernenti lo sciopero dei facchini del porto di New Orleans, che appaiono ne «La Questione sociale» di Paterson. Altre corrispondenze invia l’anno successivo da Saint Louis sia a «La Questione sociale» che a «Cronaca Sovversiva» edita a Barre nel Vermont. Nel maggio del 1905, mentre si accinge a rientrare in Italia, una lettera anonima di un “suddito fedele” proveniente da Trapani informa che Casubolo “è stato designato dagli anarchici per uccidere Sua Maestà il Re Nostro”. In conseguenza di ciò Casubolo viene arrestato al momento dell’approdo del piroscafo nel porto di Palermo (giugno 1905), condotto nel carcere di Trapani e deferito all’Autorità giudiziaria per tentativo di regicidio. Ma nessuna prova emerge a suo carico e, a seguito della dichiarazione di non luogo a procedere per insufficienza di indizi, Casubolo nel mese di agosto viene rimesso in libertà.